Dalla prefazione di Fulvio Castellani:
Proviene dal profondo, dall'archivio delle sue stagioni, la forza delle immagini, intime ed incorniciate con i colori cangianti e sempre diversi di una primavera gioiosa che si ripresenta con nostalgia anche ma con altrettanta serenità meditativa sul palcoscenico poetico di Elisa Sala Borin. Ed è un archivio, il suo, che socchiude finestre di luce, che dà corpo e fascino all'erba verde della sua giovinezza, che, non ostante tutto, assapora ancora una folata di quei "profumi d'erba e tarassaco / dal prato recisi"… Sono immagini in dissolvenza il più delle volte, ma sono immagini che ricostruiscono sogni e dimore d'amore e che parlano con la voce del cuore: "Dammi la mano / prendi la piccola piuma / e regalami solo un sogno / lungo una vita." In Elisa Sala Borin ciò che colpisce è la pienezza e la maturità del verso, la capacità di stringere in un fazzoletto un discorso dalle sfaccettature essenziali e forti, una realtà naturale e prospettica affascinante e parallela in cui c'è un universo, un paesaggio onirico mai astratto e superficiale. C'è in lei, dunque, una capacità di emozione inesausta ad accompagnare la presenza di un concerto operoso di ricordi e di attese; il tutto nel segno, inequivocabilmente personalizzante, di un amore dal respiro liberatorio e sostenuto da un'oasi di dolcezza e di gratificante armonia. L'inganno, magari dolce, è in noi, da sempre, ma va dribblato o quantomeno mitigato: questo sembra suggerire, prima di tutto a se stessa Elisa Sala Borin, mettendo in mostra un unicum espressivo che dimostra la piena padronanza del ritmo, delle aperture sonore, della vivezza del disegno intimo, dell'estro che accompagna il suo viaggio dentro e attraverso le pieghe del tempo, e che ha anche il sapore, mai acre e invasivo, del rimpianto... |
Carta e Penna Editore, Torino 2012
Prefazione di Fulvio Castellani pp. 32 Prezzo:€ 6,00 RECENSIONI A CURA DI...
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