Elisa Sala Borin
  • Home
  • biografia/contatti
  • opere letterarie
    • fiabe illustrate >
      • Io conosco Elisa
      • Cappuccetto Rosso
    • targhe, trofei, riconoscimenti vari
    • recensioni >
      • Varie
      • sui libri >
        • La soffitta dei pipistrelli dormienti
        • Camilla e la luna e piena
        • I dolci inganni
        • Maria voleva le ali
        • Suites da Piccola Musica Notturna
        • Io, Arpa Eolia
        • Le storie del bosco bruno
        • Il muro dietro la porta
        • Diamoci del tu
    • copertine
    • spigolature >
      • Sera - poesia in musica
      • I miei 4 anni e il Corpus Domini
      • Festa pagana veneta di origine celtica
      • La mia prima canzone-video trailer
      • La mia Penelope
      • La panchina
      • una poesia in musica
  • interviste
    • L'intervista di Fulvio Castellani
  • arte
    • pittura/scultura
    • decoro su porcellana
  • fotogallery
  • facebook
  • News
    • Incontro con Elisa Sala Borin - 15 gennaio 2015
    • presentazione libreria Lovat
    • Memorial Gennaro Sparagna 2014
  • COOKIES POLICY
Recensione a cura di Laura Simeoni
Pubblicata su:Il Gazzettino nr. 1/2002

Il muro dietro la porta di Elisa Sala Borin

Mezzo secolo nei racconti di Elisa

Molti spogliano le case dei nonni e altri, se sono rimasti senza ricordi tangibili, si rivolgono ai vari mercatini dell'antiquariato, che in questi ultimi tempi si sono moltiplicati nella ricerca di una memoria e comprano le cose più disparate per compensare, in questa spasmodica fretta di vivere, quel vuoto che lascia l'amaro in bocca.

Cosi scrive Elisa Borin Sala nella prefazione al suo ultimo libro Il muro oltre la porta, pubblicato da Piazza editore. Una raccolta di racconti autobiografici che risalgono indietro di cinquant'anni nella storia trevigiana, descrivendo luoghi e persone che trovano posto significativo anche nella memoria collettiva. Il tutto filtrato dagli occhi timidi di una bimba solitaria, incapace di sfondare il muro di incomunicabilità che la avvolge, la cui solitudine più che fisica è dentro l'anima. Sfollata fuori città durante la guerra, Elisa rimane pietrificata sulla grata del cancello mentre passano quelli che definisce "gli scampati vivi" del tragico bombardamento di Venerdi Santo 7 aprile 1944. "Erano sporchi e spaventati, trascinavano carretti e biciclette strapieni di ogni tipo di masserizie. Ricordo il loro silenzio rotto solo dallo scricchiolio delle ruote di legno sulla strada sterrata... e mia madre piangente che chiedeva notizie sul bombardamento e sulla sua famiglia".

Frammenti di immagini, odori, sapori d'infanzia che molti in città ricordano ancora: le chiese con i banchi divisi tra uomini e donne, le ragazzine cacciate fuori dalla porta se il loro abito veniva giudicato "sconveniente" dalla suora di turno, le lavandiaie chine sui lampor del Sile, le masanete e i bogoi della Pescheria, la magia del Teatro Comunale. Elisa Sala Borin svela la sua vita attraverso parole e disegni, che accompagnano i racconti intrisi di nostalgia.





Immagine
Powered by Create your own unique website with customizable templates.