Recensione a cura di Emanuele Bellò
Pubblicata su:Sport Trevigiano nr. 12/2008 Maria voleva le ali di Elisa Sala Borin Dopo un lungo apprendistato letterario articolato in poesie, fiabe e racconti Elisa Sala Borin si è cimentata nel romanzo con il volume Maria voleva le ali pubblicato da Piazza Editore. È un'opera prima di notevole impegno, una saga familiare che narra il tentativo di riscatto di una donna intelligente e sensibile condizionata dal mondo angusto di una Treviso arretrata a cavallo tra Ottocento e Novecento, con l'epilogo tragico della Grande Guerra che si portava via molti dei personaggi che animano la narrazione. Pittoresca, vivace, corale. La vicenda si snoda in più generazioni e si presta a parecchie chiavi di lettura: è un romanzo storico perchè ambientato nel periodo delle prime guerre coloniali allo scoppio della pandemia di spagnola; è un'epopea perchè offre un ritratto inedito di Treviso subito prima e dopo Caporetto; è un romanzo sociale perchè ci presenta uno spaccato di vita in cui si affacciano le prime istanze di emancipazione femminile e le prime masse popolari in fermanto; è un diario intimista che registra i moti dell'animo della protagonista sempre alle prese con avvenimenti più grandi di lei ed è soprattutto una narrazione al femminile in cui ogni avvenimento è filtrato dalla sensibilità della donna nelle sue varie età. La narrazione è avvincente, condotta con uno stile asciutto e discorsivo e il finale aperto lascia il lettore con il vivo desiderio di potere presto leggere lo sviluppo della saga fino ai nostri giorni. |